Tra scuola e disoccupazione giovanile: intervista a Rina Grasso (Forza Italia)

Tra scuola e disoccupazione giovanile: intervista a Rina Grasso (Forza Italia)

Brillante, energica, preparata. Rina Grasso, candidata alla circoscrizione Lazio 1-03 con Forza Italia per la Camera dei Deputati, è riuscita nell’impresa. Dopo mille vicissitudini ha ottenuto un posto nelle liste del partito fondato da Berlusconi. Militante da una vita, professione avvocato, vice coordinatrice di Forza Italia Giovani Roma. Fino ad ora la sua è stata una campagna vecchio stile: tanti mercati e territorio, pochi social network. Per la prima volta è candidata in prima persona ma non sembra. Lineare e chiara, i suoi interventi sono freschi. All’evento organizzato da “Face to Face” e “Giornata Nazionale Studenti Universitari”, incontro i cui protagonisti sono stati i giovani candidati alle elezioni politiche del 25 settembre, si è difesa contro gli avversari del dibattito, senz’altro con più esperienza di lei. Le abbiamo chiesto come sta andando la sua campagna elettorale e come la vede su scuola, università e disoccupazione giovanile.

Il Borghese Giovani è da sempre attento alla partecipazione politica giovanile, sia attiva che passiva. Prima di iniziare a parlare di temi, la nostra è una curiosità personale. Anche se gli anni di attivismo fanno senz’altro le ossa, per lei è la prima e vera candidatura da protagonista. Può sembrare una domanda banale, ma quanto è difficile condurre in prima persona una campagna elettorale, per di più per uno scranno alla Camera dei deputati?

Sicuramente la militanza attiva ti prepara ad affrontare con grande lucidità ed efficacia una campagna elettorale. Quando sei tu la protagonista, il punto di forza è uguale rispetto a quando stai sopportando un altro, e cioè la squadra. Non ci si candida da soli, ti candida un partito. Una famiglia. Per questo è sempre un lavoro di squadra, che coinvolge tanti talenti diversi e richiede la passione di tutti. Quello che ho imparato nei lunghi anni di militanza è che quando si vince si vince tutti insieme, perché ci si mette in gioco tutti quando uno dei nostri è candidato.

L’edilizia scolastica è sempre più decadente, mancano gli spazi e il personale. Le denunce di Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, sono giornaliere. Il futuro dei ragazzi che frequentano la scuola dipende anche da dove e da chi apprendono. Anche a Roma, dove lei è candidata, la situazione in molte edifici scolastici è drammatica. Cosa può fare il nuovo Parlamento per risolvere il problema?

Se Forza Italia vincesse le elezioni, la scuola ritroverebbe finalmente un’importanza centrale nel dibattito parlamentare. Nel nostro programma abbiamo voluto far emergere come il PNRR, in tema di edilizia scolastica, abbia permesso di raccogliere una mappatura delle principali istanze della scuola italiana sul piano infrastrutturale: messa in sicurezza, mense, strutture sportive, asili. Sono graduatorie che regolano gli interventi, e vanno usate per costruire una mappatura del fabbisogno edilizio scolastico in un piano decennale di investimenti, cambiando anche le norme che impediscono ai comuni di intervenire sugli edifici scolastici spesso tutelati dalla Sovrintendenza. Oltre a questo aspetto, quello dell’edilizia e del mantenimento degli edifici, c’è poi tutto quello che significa “ricostruire la scuola” come ambiente formativo, al passo con i tempi, e dove sia gli studenti sia gli insegnanti possano essere davvero valorizzati, ognuno nel suo ruolo. Il precariato degli insegnanti è una vergogna del sistema pubblico italiano e il danno per gli studenti è uno degli aspetti più critici che ne consegue, oltre, naturalmente, a quello che significa per i docenti e le loro famiglie.

Un altro tema fondamentale per la nostra Nazione e per il futuro dei giovani italiani è l’università. Per alcuni nicchia per pochi, per altri necessaria per il miglioramento del sistema paese, i nostri atenei devono essere un argomento di questa campagna elettorale, soprattutto per i candidati giovani come lei. Se un giorno lei dovesse essere, e glielo auguro, al posto del Ministro dell’università Messa, cosa farebbe per rendere più facile ed efficiente lo studio universitario?

Lo studio universitario non deve essere facile, altrimenti viene meno qualunque parametro meritocratico. L’accesso allo invece studio sì che deve esserlo, perché è un diritto garantito dalla nostra costituzione. Per questo le Università italiane hanno bisogno di più eccellenza e meno burocrazia. Un aspetto di cui si parla poco è l’esigenza di rendere il sistema universitario italiano attrattivo a livello globale. Perché i nostri economisti vanno a studiare a Londra? In programma abbiamo già l’avvio di iniziative utili a favorire il rientro degli italiani altamente specializzati, attualmente all’estero. Per ultimo, in questo Paese si è rotto completamente il rapporto tra Università e mondo del lavoro, è fondamentale concludere la riforma delle lauree abilitanti e rivedere i curricula formativi per un immediato inserimento del laureato nel mercato del lavoro. Ci sono tanti altri temi legati a questa dimensione, pensiamo al numero chiuso in medicina per esempio. Davvero è ancora necessario?

Stage non retribuiti, contratti occasionali, lavoro nero sono problemi con cui ogni giovane lavoratore deve avere a che fare tutti i giorni. Per non parlare della drammatica questione della disoccupazione giovanile. Secondo lei è vero che i giovani non vogliono fare lavori umili? Cosa intende fare Forza Italia per aprire ai giovani il mercato del lavoro in modo giusto e pulito?

Non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare. Mi pare evidente che dopo una laurea specialistica, master e contro master, in alcuni casi addirittura un dottorato di ricerca, sia umiliante dover accettare contratti da Stagista, per di più non retribuiti, o apprendistati che non danno nessuna certezza di assunzione. Tutto questo potrà cambiare solo se Forza Italia andrà al governo. Perché l’unico partito che realmente ha a cuore i giovani e il lavoro, considerandole priorità assolute e inscindibili, è Forza Italia. La vergogna che lei ha menzionato deve finire, i giovani hanno diritto ad entrare rapidamente nel mercato del lavoro, e d’altra parte i datori di lavoro devono essere messi nelle condizioni di poter assumere con contratti equi, che valorizzino il lavoratore senza infierire sulla vita dell’Azienda. Per questo la riduzione del cuneo fiscale e le agevolazioni per le imprese che assumono giovani, è fondamentale. Tutto questo richiede una visione del lavoro che abbiamo solo noi: le politiche della Sinistra hanno massacrato i lavoratori e le giovani generazioni, creando l’incubo che vivono oggi milioni di italiani.

Il Borghese Giovani ha sempre avuto un assetto di proposta piuttosto che di protesta, quelli bravi direbbero costruttivista. Molti si chiedono cosa può fare la politica per i giovani, noi spesso ci chiediamo invece cosa possiamo fare noi per la politica. Votare, far votare, scrivere, informare, partecipare. Lei si è candidata. Cos’altro possono fare, secondo lei, i giovani per la politica?

Innanzitutto, votare, certamente, e aiutarmi a realizzare questo grande sogno di portare in Parlamento un’Italia giovane, attiva, entusiasta e preparata. Continuare a formarsi è un dovere morale ed è anche una bellissima avventura, per tutti, giovani e meno giovani. Informarsi, partecipare a livello locale e nazionale alle grandi iniziative politiche e fare vita di partito. Mi sembrano aspetti fondamentali da tener presenti oggi. Il voto per me è un voto per tutti i giovani che hanno vissuto da sempre così, e hanno il diritto, credo, a dire la loro nell’Italia da ricostruire.

Intervista della redazione de “Il Borghese Giovani”

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