Perché non si può fare a meno della parata del 2 giugno

Perché non si può fare a meno della parata del 2 giugno

Pochi giorni fa Fanpage, nota testata giornalistica online con tendenze abbondantemente sinistre, titolava un editoriale a firma di Valerio Renzi con “Nell’anno del ritorno della guerra in Europa potevamo fare a meno della parata militare del 2 Giugno”.
Totalmente infondato e privo di senso, l’editoriale in questione prende più insulti che apprezzamenti, perché gli Italiani credono ancora, e nonostante tutto, nelle proprie tradizioni e rispettano le feste nazionali, come quella del 2 Giugno.

Dal 1948 ad oggi, la festa della Repubblica porta con se lo svolgimento della celeberrima Parata Militare, una sfilata dei reparti più importanti dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e di tutte le Forze dell’Ordine in onore della Repubblica Italiana.

Un momento di cui approfittano ogni anno migliaia di italiani per radunarsi nei pressi di via dei Fori Imperiali, con figli e nipoti, sventolando un Tricolore e osservando l’orgoglio di una Repubblica che può vantare uno degli eserciti più potenti del mondo.
Un momento che è vissuto con grande trasporto da tutto il popolo che, sradicato da ogni sua radice per essere assoggettato a un mondo e a una cultura che vorrebbe tutti uguali, vede la Parata del 2 Giugno come un ultimo baluardo di una tradizione ormai (quasi) passata.

Le celebri Frecce Tricolore.

“Un esibizione di militarismo e retorica nazionalista”, così è stata definita dall’ editoriale di Fanpage.
L’esibizione di militarismo di cui si parla è totalmente fuori luogo, partendo dal presupposto che non si può fare di tutta l’erba un fascio e pretendere di cancellare la messa in atto della parata per la Guerra in Ucraina. Purtroppo noi tutti sappiamo che le guerre ci sono state e ci saranno sempre, non solo ora, e il mondo non si può fermare.

In secondo luogo, è giusto e doveroso che il giorno in cui si celebra la Repubblica si onorino gli uomini e le donne che ogni giorno si impegnano per difenderla. E poi, più che retorica nazionalista, io parlerei di retorica lobbista e del politically correct, perché è insensato e assurdo vedere il marcio anche dove non c’è.

La parata militare fa parte della cultura italiana, e tutti i militari che combattono per la Patria devono essere rispettati, onorati e difesi ogni giorno. I nostri reparti delle Forze dell’Ordine hanno combattuto e combattono ogni giorno per l’Unità Nazionale e la democrazia, proprio quella che millantano dalla sinistra.

La soluzione ai problemi non è cancellare la tradizione, anzi. Le radici vanno custodite, valorizzate e rinvigorite ogni anno sempre di più. E non chiediamoci perché poi quando passano i Bersaglieri o la Folgore, gli occhi di tutti noi si riempiono di gioia e orgoglio.
C’è ancora chi crede nella Storia e nella Tradizione italiana.

Flaminia Pace

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