Leggendo McTaggart si alza il vento della grande filosofia idealista

Leggendo McTaggart si alza il vento della grande filosofia idealista

“La Logica di Hegel è il libro più denso del pensiero filosofico moderno, una impresa intellettuale di affascinante potenza, paragonabile solo alla Nona sinfonia di Beethoven, una ricostruzione del mondo tramite la forza del pensiero che è in grandi di costruire una grande cattedrale dello spirito”.

Con queste parole definitive, Carlo Galli, tra i massimi pensatori contemporanei, ha riassunto perché e in che modo leggere un testo complesso e fondamentale come la Logica di Hegel. Un testo che cerca di riempire il vuoto prodotto dalla morte della metafisica, non con la rassegnazione kantiana che imprigiona l’uomo nei limiti della propria esperienza, ma con la consapevolezza che tale mancanza potrà essere colmata solo con la trasforma la vecchia metafisica in Logica, identificando essere e pensiero.

Una identità che fa sovrapporre le strutture dell’essere con la struttura del reale, l’ontologia con la logica, creando un sistema monumentale tra i più formidabili del pensiero capace di rompere le moribonde dolcezze del pensiero debole, creando il nesso, il legame, la corrispondenza tra il reale e l’ideale, il finito e l’infinito. Elementi che fanno del pensiero hegeliano una roccaforte dello spirito in cui gli opposti non si escludono o eliminano, ma si completano nella sintesi degli opposti, dove il reale viene analizzato e decifrato nella sua totalità, in maniera dinamica, portando a compimento i moti filosofici che vogliono comprendere e oltrepassare le contraddizioni del mondo, ed elaborare un pensiero che sia il pensiero forte per eccellenza, capace di spiegare e giustificare i processi dello spirito in tutta la loro interezza e complessità, mostrandosi come il massimo compimento del pensiero hegeliano.

La Logica è quindi il testo che si presuppone di indagare le pure essenzialità, le categorie autodeterminantesi, ovvero quelle ossature non empiriche che determinano l’identità tra reale ed ideale, “tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è razionale è ideale”, che compongono la rete delle essenzialità pure che compongono l’esperienza umana, autodeterminandosi tra loro, perché l’una nasce dall’altra e fra di esse sono legate, relazionandosi in modo dialettico secondo la Trinità del hegeliano tesi, antitesi e sintesi. Un processo che si scontra, scompone e infine sintetizza componendo il reale, facendo della logica il grande complesso delle forze e delle leggi, delle cause e degli effetti, dei legami e destini, che formano, muovono e giustificano il mondo.

Come in una grande sinfonia filosofica la logica hegeliana crea una sintonia di corrispondenza in cui ognuno appartiene ad un processo, ad un conflitto che è il prodotto di mori millenari, di conseguenze secolari che non distruggono o esauriscono le scelte e le tappe precedenti della storia, ma li compiono e sviluppano. Moti e processi che formano il grande continente del reale, che non ammette isole, ma tutto unisce nella totalità del vero, poiché ogni istante non è solo una foto a sé stante, ma un fotogramma di un film dello spirito che non finisce mai e che non ragione ad episodi, a sketch, ma invece si compone solo nella totalità di un grande kolossal che va visto e compreso dal primo istante fino alla fine, poiché il vero è l’intero.

Un testo che per la sua portata speculativa non è né facile né scontato, ma si presenta invece come una cattedrale interminabile che si scaglia con gotica compostezza verso il cielo, verso l’assoluto. Per comprendere Hegel una buona dimestichezza con la filosofia non basta, serve invece una bussola, una guida per immergersi nei meandri dell’architettura filosofica di questo testo come lo straordinario “Commentario alla logica di Hegel” di J. E. Mc Taggart (Mimesis), curato dal filosofo contemporaneo Mauro Cascio.

Mc Taggart, tra i protagonisti dell’idealismo britannico non compie con questo testo una guida galattica per giovani hegeliani desiderosi di capire i contorti ragionamenti del proprio maestro, ma elabora una esegesi, una illuminazione delle parole del filosofo dei Lineamenti di Filosofia del diritto, che carica ogni pagina di una potenza intellettuale luminosa e chiarificatrice che possono trasportare il lettore sulle vette del pensiero occidentale. Un Everest filosofico, dalle razionali e rigide geometrie, che mostra il passaggio dalle categorie dell’essere a quelle dell’idea assoluta. Con il Commentario di Mc Taggart, Mauro Cascio continua la diffusione del pensiero di Hegel che ha iniziato con l’introduzione al pensiero del filosofo di Stoccarda di Augusto Vera. Ma mentre con Vera siamo ancora sulla pista di lancio delle possibilità del pensiero, leggendo Mc Taggart ci si prepara a volare tra le altitudini della grande Logica e dei segreti dello Spirito.

Francesco Subiaco

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